L'Intervento

Se è vero che per la buona riuscita di qualunque intervento chirurgico è necessario un percorso preoperatorio preciso, nella Rinoplastica la pianificazione deve essere ancora più accurata ed alcuni momenti risultano assolutamente irrinunciabili.

La Prima visita è obbligatoria ed il colloquio con il/la paziente può assumere una importanza pari all’atto chirurgico stesso. Ancora oggi, dopo tanti anni di professione, sono convinto che durante il primo incontro tra il chirurgo e il paziente si può scaturire quell’empatia utile alla buona riuscita dell’intervento con piena soddisfazione di entrambi.

Si parla generalmente di Rinoplastica quando si agisce esclusivamente sul naso esterno per ottenere modificazioni della piramide nasale tendenti a rendere gradevole ed integrata nel viso la sua nuova morfologia.

Più nello specifico si tratta di Rinoplastica Primaria qualora il/la paziente venga operato per la prima volta.

La Rinoplastica primaria può essere erroneamente ritenuta dal chirurgo giovane facile da realizzare in quanto confida nel fatto che un eventuale ritocco possa migliorare il primo risultato ottenuto. Al contrario il chirurgo esperto, che possiede una ripetuta esperienza specifica nella chirurgia plastica nasale, si impegna con la massima cautela cercando di perseguire, in virtù della sua capacità di analisi, progettazione ed esecuzione dell’intervento, il miglior risultato possibile già “alla prima occasione”.

Le indicazioni all’intervento sono molteplici e solitamente sono in linea con le richieste più frequenti avanzate dai pazienti: la rimozione del gibbo osseo e/o cartilagineo, la correzione del naso storto, l’affinamento della punta globosa, il giusto posizionamento di una punta cadente, esiti post- traumatici, ecc..

Se il paziente, oltre alle alterazioni estetiche, lamenta anche una difficoltà respiratoria nasale dovuta ad alterazioni delle strutture nasali interne del naso come deviazione del setto e ipertrofia e/o degenerazione mucosa dei turbinati deve essere eseguita anche la settoplastica

La Rinosettoplastica è dunque l’intervento che si prefigge di ottenere sia un miglioramento di tipo estetico unitamente al ripristino di una regolare funzionalità nasale. 

Certamente la Rinosettoplastica, che nella mia esperienza risulta l’intervento maggiormente richiesto, presenta un grado di complessità chirurgica maggiore ma in caso di successo assicura anche una maggiore soddisfazione per il chirurgo e soprattutto per il paziente in quanto ottiene nel medesimo intervento vantaggi sia estetici che funzionali.

In ogni caso il gesto chirurgico dovrà essere poco invasivo, rispettoso delle strutture anatomiche e adeguato al tipo e alla entità dei difetti da correggere. Trattandosi di correzioni multiple le modifiche dovranno essere bilanciate tra loro tenendo sempre in debito conto le variabili individuali come la conformazione del viso, l’età, il sesso, l’altezza, i desideri e le aspettative peculiari di ogni singolo paziente.

Informazioni Generali

Quando una persona pensa di sottoporsi ad un intervento di Rinoplastica la prima difficoltà che incontra è quella di raccogliere informazioni chiare e aggiornate su questa procedura chirurgica. Ritengo pertanto utile riportate alcuni spunti informativi che possano stimolare ulteriori ricerche e favorire una ponderata e serena pianificazione di una eventuale intervento.

Il naso è un elemento fondamentale delle vie respiratorie superiori, è la sede della funzione olfattoria ed assume un precipuo valore estetico in quanto la sua morfologia caratterizza l’identità razziale, quella sessuale e persino l’età.

Numerose modificazioni patologiche dell’anatomia del naso esterno e di quello interno, responsabili solitamente di un deficit respiratorio nasale, possono trarre beneficio dalla rinochirurgia correttiva.

La profonda e radicale evoluzione della società che, attualmente, tiene in alta considerazione gli attributi fisici e reputa la cura del proprio aspetto sempre più pressante al pari del desiderio di mantenere un aspetto giovanile, ha determinato una rapida diffusione della chirurgia nasale estetica che è divenuta fruibile in ogni classe sociale.

Dal canto suo la chirurgia plastica nasale a scopo estetico e funzionale ha raggiunto, soprattutto negli ultimi decenni, un affinamento tale da poter garantire uno standard di risultati chirurgicamente validi se non addirittura ottimi.

Queste ragioni spiegano perché, nell’ambito della chirurgia plastica facciale, la Rinosettoplsastica è sicuramente l’operazione più complessa ma anche la più eseguita.

La moltitudine di interventi di Rinoplastica effettuati, in numero sempre crescente, ha favorito anche l’aumento dei chirurghi che hanno deciso di cimentarsi in questa complessa e delicata attività di chirurgica estetica e funzionale  del naso.

Questo fatto introduce la seconda difficoltà che il paziente incontra quando ha deciso di eseguire l’intervento ovvero scegliere il proprio chirurgo.

Sembrerà banale ma se il chirurgo delle ossa è l’Ortopedico e il chirurgo degli occhi è l’oculista, il Chirurgo del naso dovrebbe essere lo Specialista in Otorinolaringoiatria.

Considerando però che la Rinosettoplastica è un intervento molto complesso, che richiede una grande competenza analitica preoperatoria insieme ad un vasto patrimonio tecnico, la scelta dovrà cadere su un chirurgo di specifica e provata esperienza che da molti anni ha fatto della Rinoplastica la sua quasi esclusiva applicazione professionale. 

Programmazione

Se è vero che per la buona riuscita di qualunque intervento chirurgico è necessario
un percorso preoperatorio preciso, nella Rinoplastica la pianificazione deve essere
ancora più accurata ed alcuni momenti risultano assolutamente irrinunciabili.

La Prima visita è obbligatoria ed il colloquio con il/la paziente può assumere una
importanza pari all’atto chirurgico stesso. Ancora oggi, dopo tanti anni di esercizio
della professione, sono convinto che durante il primo incontro tra il chirurgo e il
paziente può scaturire quell’empatia utile alla buona riuscita dell’intervento con
piena soddisfazione di entrambi.

Si parla generalmente di Rinoplastica quando si agisce esclusivamente sul naso
esterno per ottenere modificazioni della piramide nasale tendenti a rendere
gradevole ed integrata nel viso la sua nuova morfologia.

Più nello specifico si tratta di Rinoplastica Primaria qualora il/la paziente venga
operato per la prima volta.

Il giovane chirurgo è incline a considerare, erroneamente, la Rinoplastica primaria
come facile da realizzare in quanto confida nel fatto che un eventuale ritocco possa
migliorare il primo risultato ottenuto. Al contrario il chirurgo esperto, che possiede
una pratica validata e specifica nella chirurgia plastica nasale, si impegna con la
massima cautela cercando di perseguire, in virtù della sua capacità di analisi,
progettazione ed esecuzione dell’intervento, il miglior risultato possibile già “alla
prima occasione”.

Le indicazioni all’intervento sono molteplici e solitamente sono in linea con le
richieste più frequenti avanzate dai pazienti come la rimozione del gibbo osseo e/o
cartilagineo, la correzione del naso storto, l’affinamento della punta globosa, il
giusto posizionamento di una punta cadente e la correzione di esiti post- traumatici
.

Quando il/la paziente, oltre alle alterazioni estetiche, lamenta anche una difficoltà
respiratoria nasale dovuta ad alterazioni delle strutture nasali interne del naso come deviazione del setto e ipertrofia dei turbinati deve essere eseguita anche la Settoplastica e la turbinoplastica.

La Rinosettoplastica è dunque l’intervento che si prefigge di ottenere un
miglioramento di tipo estetico unitamente al ripristino di una regolare funzionalità
nasale.

Certamente la Rinosettoplastica, che nella mia esperienza risulta l’intervento
maggiormente eseguito, presenta un grado di complessità chirurgica molto alto ma
in caso di successo assicura anche una maggiore soddisfazione per il chirurgo e
soprattutto per il paziente in quanto ottiene nel medesimo intervento vantaggi sia
estetici che funzionali.

In ogni caso il gesto chirurgico dovrà essere poco invasivo, rispettoso delle strutture
anatomiche e adeguato alla tipologia ed alla entità dei difetti da correggere.
Trattandosi di correzioni multiple le modifiche dovranno essere equilibrate tra loro,
assicurando anche un corretto bilancio tra estetica e funzione. Inoltre dovranno
tenersi in debito conto le variabili individuali come la conformazione del viso, l’età, il
sesso, l’altezza e, in particolar modo, i desideri e le aspettative peculiari di ogni
singolo paziente.

Le Fasi dell'Intervento

Prima dell’intervento

Nella programmazione di un intervento di Rinoplastica, come in tutte le procedure chirurgiche, è necessario acquisire e sottoscrivere il Consenso Informato ed eseguire gli esami clinici ed ematochimici richiesti dall’ Anestesista.

Gli esami richiesti di routine sono:

Emocromo con Formula leucocitaria, Piastrine, PT, PTT, Fibrinogeno, Hbs Ag, Marker Epatite C, Transaminasi, Glicemia, Azotemia Colinesterasi, Calcio, Sodio, Potassio, Creatinina, CPK, Gamma GT, Elettroforesi Proteica, Esame Urine, ECG, Radiografia del Torace al di sopra dei 45 anni o in caso di tabagismo o di malattie polmonari in atto o pregresse. Valutazione Anestesiologica preoperatoria.

Sono da osservare scrupolosamente le seguenti raccomandazioni:

Nella settimana precedente si deve evitare l’assunzione di analgesici e/o anti infiammatori come Aspirina e FANS mentre è preferibile in caso di necessità utilizzare il Paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, ecc..).

Informare il Chirurgo e/o l’Anestesista se la settimana prima dell’intervento sono comparsi sintomi influenzali come febbre o altri segni di infezione nasale.

Si deve osservare il digiuno totale nelle 8 ore precedenti l’operazione.

Prima di recarsi in Clinica è utile effettuare una accurata pulizia del viso, evitare il trucco e rimuovere eventuali piercing.

Il giorno dell’intervento

E’ arrivato il grande giorno! Il team è pronto, la Sala operatoria è allestita e il Chirurgo ha ben presenti i gesti chirurgici necessari per attuare la Rinoplastica che è stata discussa con il/la paziente.

Nell’ora che precede l’intervento è mia abitudine salutare il/la paziente nella sua camera e scambiare qualche parola utile soprattutto a stemperare, con la presenza mia e dei miei collaboratori, la sua ansia positiva dovuta al fatto che sta per concretizzarsi il suo grande desiderio.

Sono presente sia quando il/la paziente arriva in Sala Operatoria e fino al momento che precede l’induzione dell’anestesia.

Dopo l’intervento

Nelle prime ore potrà comparire una lieve tumefazione e colorazione scura intorno al naso, soprattutto  sotto gli occhi, ed un leggero fastidio all’interno del naso che se dovesse aumentare verrà trattato con antidolorifici.

Nelle prime 24 ore è preferibile rimanere a letto in posizione supina e con il capo leggermente rialzato da un doppio cuscino e per andare in bagno è preferibile  alzarsi lentamente e farsi aiutare.

In 3° giornata viene rimosso il tamponamento nasale ed il paziente viene dimesso con le raccomandazioni e la relativa terapia medica da praticare a domicilio.

Nei primi giorni è consigliabile evitare gli sforzi fisici, evitare di chinarsi e dovendo starnutire bisogna cercare di farlo a bocca aperta.

Tra la 7° e la 10° giornata viene rimossa la protezione rigida applicata sulla piramide nasale e rinnovata la contenzione mediante cerotti.

Verso la 14° giornata il naso viene liberato da tutte le medicazioni e viene spiegato al paziente come pulirlo e come massaggiarlo.

A circa un mese dall’intervento viene programmata una visita di controllo e dopo possono essere consentite attività sportive che non implicano contatto fisico mentre è preferibile aspettare circa 5-6 mesi per praticare sport come calcio, pallacanestro, judo, pallavolo, ecc…

Il risultato estetico è già apprezzabile dopo 30 giorni, una buona idea di quale sarà il risultato definitivo si apprezza dopo 2-3 mesi mentre il risultato può ritenersi definitivo dopo circa un anno.

Note Storiche

Si ritiene che nell’antichità il primo intervento eseguito a scopo estetico sia stato molto verosimilmente una Rinoplastica. La paternità della Rinoplastica moderna è attribuita al chirurgo tedesco J. Joseph che, agli inizi del XX secolo, la eseguì e ne divulgò i passaggi tecnici essenziali che rimangono attuali ancora oggi. Da allora ulteriori sviluppi della metodica oltre a modificazioni e innovazioni di successo hanno fatto sì che questo intervento sia conosciuto in ogni parte del mondo industrializzato. Attualmente la Rinoplastica viene eseguita con due approcci differenti che danno entrambi la possibilità di ottenere risultati sovrapponibili.

La Rinoplastica esterna o “aperta” presuppone l’ingresso al naso attraverso un’incisione esterna posizionata nella cute della columella. Partendo da questa è possibile sollevare un lembo del rivestimento che consente una visione agevole del sottostante scheletro osseo e cartilagineo del naso. Questa metodica ha avuto un grande seguito soprattutto tra gli operatori meno esperti grazie alla facilità di visualizzazione delle strutture anatomiche. La tecnica esterna presenta però alcuni svantaggi: tempi operatori più lunghi, possibile visibilità della cicatrice cutanea che, nei casi di cattiva guarigione, diverrà segno evidente dell’avvenuta operazione.

La Rinoplastica endonasale o “chiusa” è preferita dai chirurghi che seguono la tecnica classica sviluppata, dopo Joseph, da insigni Maestri internazionali come M.H. Cottle, G. Sulsenti e P. Palma. Le incisioni di accesso sono praticate all’interno del naso e pertanto non residua nessuna cicatrice visibile all’esterno e i tempi di guarigione sono più rapidi rispetto alla tecnica “aperta”. Si deve riconoscere che questa tecnica presenta, soprattutto per i chirurghi meno esperti, una maggiore difficoltà nella visualizzazione delle strutture e in alcune manovre chirurgiche.

Nella mia personale esperienza sono tuttora a favore della tecnica classica ed eseguo pertanto la Rinosettoplastica endonasale “chiusa”.